Pulse è la nuova funzione proattiva di ChatGPT che lavora mentre dormi: ricerca, sintetizza e consegna aggiornamenti personalizzati ogni mattina, basandosi su chat precedenti, memoria e app connesse. In anteprima per utenti Pro mobile.
Cosa cambia: da assistente passivo a assistente proattivo
Finora ChatGPT risponde quando viene interrogato. Con Pulse, OpenAI compie un passo importante: l’AI agisce prima che tu chieda, elaborando durante la notte contenuti utili che ti consegnerà al risveglio.
Come funziona
- Durante la notte, Pulse effettua ricerche utilizzando:
- Memoria attiva e cronologia chat (se hai attivato Memory).
- Connector opt-in ad app come calendario, mail e altri strumenti integrati.
- Al mattino ricevi carte visive (visual cards) sintetiche: puoi scansionarle, espanderle per dettagli, salvare per dopo o approfondire.
- Puoi dire a Pulse cosa vuoi / non vuoi che ricerchi: curi il feed affinché sia realmente utile.
Pulse è disponibile in preview su dispositivi iOS / Android per utenti Pro, richiede che Memory sia attiva. È disabilitabile e puoi disattivare singoli connettori se vuoi controllo.
Cosa include Pulse: esempi pratici di uso
Ecco alcune tipologie di contenuti che Pulse potrebbe mostrarti:
- Aggiornamenti su progetti che hai discusso in chat (follow-up, novità)
- Suggerimenti contestuali: “Visto che ti interessa il giardinaggio urbano, ecco cosa piantare questo mese”
- Promemoria da calendario / eventi imminenti
- Notizie tematiche e macro-trend in argomenti che segui
- Idee, spunti e risorse per approfondire temi che già hai toccato
Pulse tende a consegnarti 5–10 schede (o carte) al mattino con titoli + sintetici contesti. In sostanza, è come svegliarsi con un briefing personalizzato che anticipa ciò che avresti chiesto.
Perché Pulse può fare la differenza
Il primo vantaggio si percepisce già al mattino: invece di aprire il pc e partire da zero, Pulse ti consegna un piccolo briefing con gli aggiornamenti più rilevanti per te. Non devi chiedere, non devi cercare, hai già degli spunti da cui iniziare la giornata.
Questa proattività è il vero cambio di passo. Fino a oggi ChatGPT era soprattutto un assistente “a comando”: tu ponevi la domanda e lui rispondeva. Con Pulse, invece, l’AI inizia ad assomigliare di più a un vero collaboratore, qualcuno che anticipa i tuoi bisogni e ti porta valore senza essere sollecitato.
C’è poi un effetto secondario importante, più Pulse diventa utile, più tendi a tornare dentro l’ecosistema ChatGPT ogni giorno. Questo crea continuità d’uso e, di fatto, rende l’AI parte della tua routine.
La qualità del feed dipende molto poi da quanto hai personalizzato la tua esperienza. Più la memoria è completa, più connettori hai attivato (calendario, email, app di lavoro), più Pulse potrà costruire insight pertinenti e precisi. È un circolo virtuoso: più dati contestuali dai all’AI, più Pulse diventa davvero il tuo “assistente personale”.
Infine, cambia anche il modo in cui misuri il valore dell’AI. Non si tratta più solo di quanto bene risponde a un prompt, ma di quanto riesce a fornirti contenuti utili senza che tu lo chieda. La metrica diventa: “quanto valore aggiunge al mio inizio di giornata”.
I punti deboli da tenere a mente
Ovviamente non è tutto perfetto. Al momento Pulse è disponibile solo su mobile per utenti Pro, quindi la platea è ancora ristretta. Il rollout verso altri piani e verso la versione desktop sarà graduale. Inoltre, la funzione vive di memoria e cronologia: se queste non sono attive, Pulse perde molta della sua utilità. È un reminder che la personalizzazione ha un prezzo, in termini di dati condivisi.
C’è anche il rischio opposto, troppa informazione. Se il feed mattutino diventa una cascata di carte, l’effetto può essere più caotico che utile. Sarà cruciale il design e la capacità di filtrare i contenuti giusti.
Non va sottovalutata nemmeno la questione privacy, Pulse attinge ai tuoi dati personali e alle app connesse. Avere il controllo su cosa viene usato e cosa no deve restare una priorità assoluta per l’utente.
Infine, per alcuni le carte potrebbero sembrare troppo generiche o superficiali se non ben curate, e mantenere aggiornato un sistema proattivo di questo tipo richiede molta potenza di calcolo. Per questo, almeno all’inizio, Pulse resterà probabilmente un servizio premium.
Uno sguardo in avanti
Pulse non è ancora uno strumento completo ma segna un cambio di passo. Non resta fermo ad aspettare le nostre domande, prende l’iniziativa e porta contenuti già pronti. È come ricevere al mattino un promemoria ragionato che aiuta a iniziare la giornata con più consapevolezza.
Per chi lavora nel marketing, nella comunicazione o nello sviluppo di prodotto significa avere ogni giorno un punto di partenza concreto su trend, clienti e progetti. Non più solo numeri o report sparsi, ma un vero riepilogo personalizzato da cui partire subito.
La sfida sarà trovare l’equilibrio tra utilità e sobrietà, mantenendo alta la qualità delle informazioni e garantendo trasparenza nell’uso dei dati. Se Pulse riuscirà a rispettare queste promesse, diventerà uno strumento capace di cambiare il nostro rapporto quotidiano con il digitale.
In Youthquake lo vediamo come un nuovo modo di fare ricerca e insight. Pulse ci permette di avere una base già pronta su cui innestare la nostra creatività e le nostre analisi, trasformando dati e aggiornamenti in idee concrete. L’AI si occupa di raccogliere e organizzare, noi ci concentriamo sull’interpretazione e sulla strategia. È qui che nasce il valore: meno tempo speso a cercare informazioni e più energia dedicata a costruire storie e campagne che lasciano il segno.
